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La scelta dei vasi del terriccio

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Una volta scelte le piante e i fiori valutando clima, esposizione e fioritura, passiamo alla scelta dei vasi e della terra.

Il mercato ci offre una vastissima scelta di materiali, prezzi, forme e colori: vediamo qualche informazione di base per scegliere correttamente un oggetto che soddisfi esigenze sia estetiche che funzionali.

Prima di valutare i pro e i contro relativamente al materiale del vaso, ricordiamo qualche regola generale:

Tutti i vasi devono essere provvisti di un foro per il drenaggio, ovvero per smaltire l’acqua in eccesso.

Il vaso non deve essere troppo piccolo poichè le radici non troverebbero nutrimento a sufficienza.

Non deve essere neanche troppo grande perchè lo sviluppo della pianta avverrebbe maggiormente nella parte interna a discapito di quella visibile aerea.

Come trovare la giusta misura? Considerando l’altezza della pianta, il diametro del vaso deve essere pari a circa un terzo.

Per quanto riguarda l’altezza invece, dobbiamo conoscere l’esigenza di spazio, di terra, delle piante scelte, per alcune è sufficiente poca terra, ad esempio le piante grasse, per altre invece ci vuole uno spazio maggiore.

Vediamo ora i materiali più usati: la terracotta e la plastica.

I contenitori in plastica non sono il massimo da un punto di vista estetico ma sono decisamente più economici, anche se alcuni, ad esempio quelli in resina, costano più della stessa terracotta. Sono infrangibili e leggeri da spostare, si puliscono con estrema facilità e resistono bene alle gelate, a differenza di quelli di terracotta che si spaccano. Trattengono meglio l’umidità ma sono impermeabili, quindi per evitare di affogare la pianta bisogna dosare bene le irrigazioni.

I recipienti in terracotta svolgono ottimamente una funzione estetica e decorativa, specialmente quelli lavorati a mano, ma ovviamente sono più costosi. La terracotta è anche un materiale molto pesante, che conferisce stabilità alla pianta ma ne rende anche più difficile lo spostamento. Inoltre è soggetta a fenditure e rotture, non è facile da pulire e tende a far asciugare velocemente il terriccio contenuto. D’altra parte la porosità dei vasi di terracotta evita che l’acqua ristagni.

 

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La novità, trendy e tecnologica, è rappresentata dai vasi luminosi, non proprio economici ma di grande impatto estetico. Catturano ed accumulano l’energia solare durante il giorno, restituendola all’imbrunire sottoforma di una elegante e delicata luminescenza. Assolutamente ecologici, si autoilluminano grazie a dei led alimentati da una batteria che viene caricata tramite un piccolo pannello solare.

 

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Dalla terra le piante traggono gli elementi nutritivi per lo sviluppo, è fondamentale quindi che il terriccio scelto sia adatto alla pianta. Per la coltivazione in vaso uno dei migliori è il terriccio di bosco, ricco di sostanza organica e molto fertile, spesso mischiato alla torba. In commercio si trovano miscele differenziate studiate appositamente per ogni tipo di pianta ma si può utilizzare anche il terriccio universale, magari non quello troppo economico, e aggiungere di tanto in tanto del concime.

 

Ora siamo pronte per l’operazione dell’invaso.

Se si utilizzano vasi già usati bisogna ripulirli bene sia all’interno che all’esterno, con acqua o con una soluzione di carbonato sodico. I fori del drenaggio sul fondo vanno coperti con cocci concavi di terracotta e un po’ di ghiaia. Quindi si aggiunge un po’ di terriccio e si sistema la radice della pianta con la zolla di terra che la circonda, ricoprendo bene con altro terriccio fino a due centimetri circa dall’orlo del vaso. Poi si annaffia la pianta. Volendo si possono aggiungere sulla superficie dei sassi, per proteggere la pianta dallo sviluppo di eventuali piante infestanti e dagli scavi degli uccellini.

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